L’Italia è una terra ricca di storia e bellezze naturali, e uno dei luoghi che incarna perfettamente questa combinazione è il piccolo borgo di Sperone, situato ai piedi del Parco Nazionale d’Abruzzo.
In questo articolo, vi porteremo in un viaggio attraverso la storia di Sperone, raccontandovi la nostra recente escursione in questa affascinante regione.
Sperone: Un Borgo Tra Storia e Abbandono
Sperone è un borgo antico situato nei monti Marsicani, una zona montuosa dell’Abruzzo. Questo piccolo villaggio ha vissuto momenti di gloria e tragedie, che lo hanno trasformato nel tempo. La storia di Sperone è segnata da due eventi catastrofici che hanno determinato il suo abbandono.
Il primo evento risale al 1915, quando un devastante terremoto colpì la Marsica, causando gravi danni a molti paesi della regione, tra cui Sperone. Questo terremoto, uno dei più distruttivi della storia italiana, portò alla morte di circa 30.000 persone e alla distruzione di numerose abitazioni e infrastrutture. Sperone, gravemente colpito, iniziò il suo lento declino.
Negli anni ’70, Sperone fu nuovamente abbandonato, questa volta a causa della mancanza di infrastrutture moderne. La mancanza di elettricità e di altre comodità essenziali rese la vita nel borgo sempre più difficile, spingendo gli abitanti a trasferirsi in zone più accessibili e meglio servite. Oggi, Sperone è un borgo fantasma, ma la sua storia affascinante e il suo paesaggio suggestivo continuano ad attrarre visitatori curiosi e amanti della natura.
Sperone è spesso menzionato nel film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani per la sua storia di distruzione e resistenza allo spopolamento, e continua ad essere un luogo di interesse per chi desidera conoscere le vicende storiche e geologiche della regione.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo: Un Tesoro di Biodiversità
Situato nelle vicinanze di Sperone, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei parchi naturali più antichi d’Italia, fondato nel 1922. Questo parco è famoso per la sua straordinaria biodiversità e per i suoi paesaggi mozzafiato, che includono montagne imponenti, valli verdi e boschi rigogliosi.
Il parco è una delle principali aree protette per la conservazione della fauna selvatica italiana, ospitando specie rare e minacciate come l’orso bruno marsicano, il lupo appenninico e il camoscio d’Abruzzo. La protezione di queste specie è una delle missioni principali del parco, che lavora costantemente per mantenere e migliorare l’habitat naturale di questi animali.
La Nostra Escursione a Sperone e nel Parco Nazionale d’Abruzzo
Il nostro viaggio a Sperone è iniziato con un piccolo ritardo, ma la nostra determinazione ci ha portati comunque a destinazione. Arrivati a Sperone, ci siamo immersi immediatamente nell’atmosfera tranquilla e quasi surreale del borgo abbandonato. Le prime case del paese ci hanno accolto con il loro silenzio, raccontando storie di un passato ormai lontano.
Abbiamo deciso di fare un’escursione “geologica” al paese fantasma di Sperone e al monte Serrone, con particolare attenzione alla faglia dell’evento sismico che oltre un secolo fa segnò la storia del territorio. Durante il cammino, ci siamo soffermati a parlare dei terremoti e delle crisi demografiche conseguenti, imparando come si forma una faglia e osservando le caratteristiche del territorio e i tristi effetti dell’evento sismico nei ruderi di Sperone.
Il Percorso dell’Escursione
L’escursione è partita dal fontanile Fonte Vecchia, situato a 738 metri di altitudine a Gioia dei Marsi.
Da qui, siamo saliti verso il paese fantasma di Sperone e la sua torre, situata a quota 1.144 metri. La torre medievale risalente al XIII secolo faceva parte di un sistema difensivo che comprendeva diverse torri militari dislocate lungo il territorio. Queste torri erano utilizzate per comunicare segnali tra loro e per controllare il territorio circostante, inclusa la zona del lago del Fucino.
Oggi, la torre di Sperone si erge come un testimone silenzioso della storia, offrendo una vista panoramica mozzafiato sul paesaggio circostante. La presenza di questa torre aggiunge un ulteriore strato di fascino e mistero al borgo abbandonato, rendendo la visita ancora più suggestiva.
Dopo aver visitato la torre, abbiamo proseguito verso la cima di monte Serrone (1.371 metri) e il rifugio La Panna. Al ritorno, abbiamo attraversato i resti del nuovo borgo di Sperone, ricostruito dopo il sisma ma presto abbandonato.
Questo percorso ci ha offerto l’opportunità di immergerci completamente nella storia e nella natura del luogo, esplorando sia le rovine del passato che le bellezze naturali del parco.
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